mercoledì 9 novembre 2016

Freni consumati?

Ieri il treno ha fatto parecchio ritardo.
Probabilmente, aveva i freni consumati, perché il locomotore, che era in coda, si è fermato ben oltre l'accesso alla stazione di Vanzago e i pendolari sono stati costretti a correre dietro all'ultima carrozza, ovviamente stipatissima.
Chiaro che "disporsi" lungo tutto il marciapiede" quando ne occupi un terzo è una presa in giro.

venerdì 9 settembre 2016

Benedetti ritardi!

Ieri.
14.12, suona il citofono.
"Come fai ad essere già a casa?"
"Evviva i ritardi dei treni! Quello prima aveva cinque minuti di ritardo a Rho e sono riuscito a prenderlo! Tu che ti lamenti sempre...."
C'è un nuovo pendolare sulla linea S5

martedì 23 agosto 2016

Il ciclista

C'è il ciclista turista e il ciclista pendolare.
Il primo spesso viaggia in gruppo ma per fortuna solo in agosto, sennò verrebbe sbattuto giù dai pendolari.
Il secondo viaggia tutto l'anno, sempre più spesso NON si dota di bici pieghevole perché troppo costosa ma di velocipede che ovviamente occupa uno spazio non indifferente, viaggia prevalentemente in orario di punta, parcheggia il veicolo davanti alle porte, impedendo spesso ai pendolari la discesa o salita, non sempre assicura la dueruote in modo tale che alla prima frenata è assicurato l'effetto domino sui disgraziati pendolari che stanno in piedi, a rischio infilzamento di freno e sta seduto un po' in disparte, sugli strapuntini ma tiene d'occhio il mezzo, col terrore che qualcuno glielo sottragga.
E' un temerario perché rischia la vita per mano di chi viaggia in condizioni disperate.
Ovviamente non ha ancora capito che in bici, senza prendere il treno, farebbe quasi sempre più in fretta.

sabato 20 agosto 2016

Il ruminante

Altro tipo da treno, che spesso mi capita come compagno di viaggio.
Ne esistono diverse varianti ma la peggiore, a mio avviso, è quella del ruminante gommoso.
Sali e lui è già lì, mandibola mobile roteante che nemmeno le lame rotanti di Goldrake. Ma soprattutto... bocca aperta. Con la cicca pericolosamente prossima alla caduta.
Che se poi ha passato la cinquantina e più, i denti non sono certo da pubblicità "con quella bocca puoi dire ciò che vuoi", si mette pure a fare le bolle.... anche no, grazie.

mercoledì 17 agosto 2016

Il logorroico in apnea

Tra i tipi da treno, c'è il logorroico. Quello che non fa conversazione ma monologhi, che adora il suono della propria voce, che tu non sai nemmeno come faccia a parlare a macchinetta senza interrompersi e come caspita faccia pure a prendere fiato.
Se per caso riesci ad intrometterti nel suo discorso, freme in attesa di intervenire, spesso senza seguire il filo logico, approfittando di una tua titubanza, di una pausa di inflessione o perché tu non sei minimamente abituato a parlare come i futuristi del primo novecento. Lui o lei sì. 
La versione a ultrasuoni, quella che lo o la sentono anche tre carrozze più in là ti fa a volte rimpiangere di non usare i mezzi propri.
Rispetto alla versione telefonica dell'urlatore, riesci a seguire - volente o nolente - il suo discorso perché non ti devi immaginare la risposta o l'intervento dell'interlocutore, che lo guarda di solito con aria rassegnata, annuendo con la testa.

lunedì 6 giugno 2016

Percorrenze

Firenze Santa Maria Novella - Milano Centrale, 1 h 40 min.
Milano Centrale - Vanzago, 1 h 25 min.
E' vero che ci ho messo 10 min a piedi da Milano Centrale a Milano Repubblica Passante e che il treno che speravo di prendere era stato cancellato ma qualcosa non va proprio....

martedì 3 maggio 2016

Il seduto

Normalmente la scala è fatta per salire e per scendere, anche quella musicale.
Sui treni, la scala è fatta anche o soprattutto per sedersi. Solo che se il treno è strapieno perché nelle fermate precedenti, da Gallarate in poi, ha raccattato gli appiedati di un treno soppresso, il buon senso vorrebbe che dalla scala ci si alzi per far passare i malcapitati passeggeri che devo - appunto - salire o scendere.
Ma no, i nuovi nati stanchi, rigorosamente sotto i trenta, pure sbuffano se tu li urti accidentalmente (beh, più o meno accidentalmente) per ritagliarti 3,2 centimetri quadrati per respirare in imbarazzante intimità con perfetti sconosciuti. Perché anche un posto appollaiato sulla scala, più che seduto, come le galline, non si molla a costo della vita.

martedì 5 aprile 2016

L'affascinato

E se venerdì ho incrociato quella che aveva paura degli aghi, ieri pomeriggio mi sono seduta accanto ad una madre con due figli adolescenti, provenienti dall'India o dintorni, che sono rimasti incuriositi e affascinati dal lavoro a punto croce che stavo facendo.
Soprattutto il ragazzino più piccolo, che avrà avuto circa 13-14 anni, e che nel tratto Garibaldi Passante - Certosa mi ha fatto davvero un sacco di domande.

sabato 2 aprile 2016

La fobica

I tic e le fobie dei pendolari o dei passeggeri occasionali sono tra i più variegati.
Ma questa non mi era mai capitata.
Ieri. Treno abituale sperso tra Gallarate e qualche altra stazione. Passa il passante, ovviamente pieno ma non strapieno. Trovo posto in piedi in corridoio, sufficientemente spazioso per permettermi di tirare fuori dallo zaino ago e filo. Tolgo la giacca a vento e la ripongo sulla cappelliera. Lo zaino in mezzo alle gambe. Non urto alcun passeggero.
Seduta vicino a me una signora che poteva tranquillamente essere la signorina Rottermeyer, crocchia, gambe e ginocchia perfettamente unite, borsetta stretta tra le mani, appoggiata sulle cosce, cappottino a modino, pantaloni gessati, scarpe stringate, tutto dai sobrissimi non colori del beige/nocciola, sguardo terrorizzato. Dopo non più di tre passaggi di ago, con voce dura, a me: "si giri dall'altra parte, che ho paura degli aghi".

mercoledì 16 marzo 2016

Simpatia e storie di ordinari portoghesi.

Ci sono controllori che proprio il premio simpatia non possono vincerlo.
Lunedì mattina, treno con l'ultima porta guasta, fermata praticamente al paese successivo, gente lo rincorre perché "si prega di disporsi lungo tutto il marciapiede" è un modo per farci fare ginnastica ancora prima di salire.
Arriva il controllore e chiede i biglietti. Una ragazza lo tira fuori e gli dice trafelata che non ha avuto il tempo di obliterarlo. Lui replica che è irregolare e che la deve sanzionare e inizia il teatrino "ma io sono appena salita", "lei mi doveva cercare, ero qui, non poteva non vedermi" con l'aria da piacione lui e lei "ma guardi che anche i signori hanno visto che sono appena salita" "lei non cerchi avvocati, io le metto la multa" ma poi non annulla il biglietto e non fa il verbale. Un'altra paga 8 e passa euro per la tratta Legnano-Milano, uno avvisa che ha lasciato a casa l'abbonamento e il simpaticone prende nota dei dati per mandare a casa il verbale perché il tipo non ha contanti.
Esibisco l'abbonamento elettronico e il tipo nemmeno si degna di guardarlo, tanto meno di passarlo nella macchinetta per vedere se è stato ricaricato.
E se ne va. Ha preso a campione quattro o cinque passeggeri e gli altri.. in carrozza!

domenica 10 gennaio 2016

Nebbia

Stavolta giù dal treno ma in casa.
Dalle finestre, vedo i binari, sento i treni sferragliare, mi chiedo che faranno le persone che ci viaggiano, che merci trasportano i container o i silos chiusi, a quale mercato sono dirette le auto e i furgoni caricati sulle bisarche.
Stamattina la nebbia era così fitta che si è no si sentivano i treni che transitavano.