lunedì 19 giugno 2017

Affidabilità

Sabato sono andata a Bologna. Con Italo. Che non è il mio fidanzato ma la compagnia che dovrebbe far concorrenza a Trenitalia ma che viene sistematicamente frenata.
Sono arrivata nella rossa con venti minuti di ritardo (devo informarmi se mi spetta qualche rimborso). Al ritorno, ho optato per un tentativo di anticipazione coincidenze, sono scesa a Rogoredo, ho fatto slalom tra gli indecisi che, carichi di valige come emigranti per sempre, occupavano in larghezza e lunghezza scale e corridoi, sono arrivata al binario dove c'era il treno per Bovisa. Fermo. Porte chiuse e lucine rosse tranne la prima dietro la cabina di guida. Non è valsa la corsa, è partito sotto il mio naso. Puntuale.
Il tentativo di anticipare il passante per Varese è sfumato e il Saronno è arrivato quasi in ritardo. Sono arrivata a casa stanca, accaldata, in ritardo anche con l'S5 che comunque avrei preso col tragitto previsto (Centrale-Repubblica a piedi).
La stazione di Rogoredo è brutta, un incrocio nel nulla, un bar, quasi zero panchine per l'attesa. Un fiotto di mendicanti. Non so se ritenterò il colpaccio, la prossima volta.